Oslo









 
 

Oslo

Cosmopolita e multietnica, vivace ma mai frenetica, Oslo ci ha dato prima il benvenuto e poi l’arrivederci. Indimenticabile l’arrivo all’aeroporto di Oslo Torp sorvolando i fiordi della costa orientale, del tutto inaspettata la prima, immediata, sorpresa: ancora prima che arriviamo nell'area ritiro bagagli le nostre valigie, evidentemente impazienti come i loro proprietari, sono già tutte schierate sul rullo... come primo impatto non c'è male!

Del soggiorno in due tempi ad Oslo resteranno per sempre vive diverse immagini: la disarmante felicità dipinta sui nostri volti alla prima uscita dall’albergo, lo stile inconfondibile dell’Opera House ed il suo allucinante (o allucinogeno?...) espresso, la visita alla fortezza e l’acquisto di una quantità industriale di ombrelli monouso (in quanto assolutamente inutilizzabili una seconda volta!), la continua ricerca di insalate da parte di Tiziana, Claudia ed Elisa e quella di hot dog da parte di Rebecca, Lorenzo e Matteo, la Domkirke e l’esplorazione della bellissima area portuale/commerciale dell’Aker Bryggen con il Municipio ed il palazzo dove viene consegnato il Nobel per la Pace... poi la gita in battello sul fiordo cittadino e la "vascata", come ci ha insegnato Claudia, lungo l’interminabile Karl Johans gate, la visita all’Università ed il pranzo low cost ai piedi del Palazzo Reale, il tuffo con doppio avvitamento carpiato di Gabriella per ottenere l’autografo dei calciatori norvegesi e la scorta di biscotti di Francesca sempre disponibili all’occorrenza, il curiosissimo Parco Vigeland con le sue bizzarre statue, l’entusiasmo nel tentativo di riprodurre le pose plastiche delle medesime da parte di Tiziana, Claudia ed Andrea e la vergogna di Lorenzo e Matteo nel compiere lo stesso gesto, la malinconica ma bellissima ultima cena offerta da Franco da Peppe’s Pizza, quindi… la gara delle valigie, il caffè americano serale prima di tornare in albergo, il cavalletto di Andrea…

Trilussa avrebbe detto: “Un’ape se posa su un bottone de rosa. Tutto sommato la felicità è un piccola cosa”.